Abuso sessuale o fisico precoce in pazienti maschi e femmine con disturbi dell'umore
Recensione dell'articolo di Caterina Visioli
Abuso sessuale o fisico precoce in pazienti maschi e femmine con disturbi dell'umore
Di: Caterina Visioli, Leonardo Tondo, Alessandro Miola, Marco Pinna, Martina Contu, Ross J. Baldessarini
L'abuso sessuale e fisico precoci, insieme al maltrattamento o alla trascuratezza, rappresentano - in vari disturbi psichiatrici - fattori di rischio significativi per lo sviluppo di psicopatologia in età adulta. La ricerca dimostra che gli individui con Disturbo Bipolare (BD) e Disturbo Depressivo Maggiore (MDD) che hanno vissuto esperienze traumatiche hanno probabilità più alte di sviluppare condizioni croniche o resistenti al trattamento, con risposte peggiori sia alla farmacoterapia che alla psicoterapia. Tuttavia, pochi studi confrontano direttamente gli esiti clinici dell’abuso sessuale o fisico precoce nei pazienti con BD e MDD, evidenziando una lacuna nella comprensione della moderazione di fattori come sesso, età e diagnosi.
Lo studio del 2023
Lo studio del 2023 intitolato "Abuso sessuale o fisico precoce in pazienti maschi e femmine con disturbi dell’umore", pubblicato nel Journal of Psychiatric Research, ha indagato la prevalenza e l'impatto dell’abuso precoce in individui con disturbi dell’umore, nello specifico con BD e MDD.
La ricerca ha incluso un campione di 684 pazienti adulti con disturbi maggiori dell’umore (388 con BD, 296 con MDD), di cui 424 donne (62%) e 260 uomini (38%), provenienti dai Centri per i Disturbi dell'Umore "Lucio Bini" di Cagliari e Roma (Italia). I partecipanti hanno riferito esperienze di abuso sessuale o fisico – inclusa qualsiasi forma di molestia o violenza – prima dei 20 anni di età. I soggetti sono stati confrontati con pazienti con disturbi dell'umore senza esperienze di abuso precoce, attraverso valutazioni cliniche regolari condotte dallo stesso esperto con l’utilizzo di interviste semi-strutturate per creare grafici di andamento del disturbo. Lo studio ha misurato la morbilità attraverso il numero di episodi per anno e la percentuale di tempo trascorso in stato di malattia.
Risultati principali
Lo studio ha riscontrato un'associazione significativa tra abuso precoce e gravità clinica dei disturbi dell’umore, specialmente nei pazienti con BD. Complessivamente, il 16,2% dei partecipanti ha riportato abuso sessuale precoce, mentre l’11,9% ha riferito abuso fisico. Entrambe le forme di abuso erano più comuni nei pazienti con BD rispetto a quelli con MDD. Nello specifico: l’abuso sessuale era presente nel 18,8% nei pazienti BD vs il 12,8% dei pazienti MDD, mentre l’abuso fisico è stato riscontrato nel 14,0% dei pazienti BD vs il 9,15% dei pazienti MDD. I dati hanno inoltre rivelato delle differenze di genere, con l'abuso sessuale riportato dal 21,3% delle donne vs il 7,81% degli uomini, mentre i tassi di abuso fisico non differivano significativamente tra i sessi.
L’abuso sessuale era associato a una maggiore morbilità, ed entrambi i tipi di abuso erano fortemente correlati con la familiarità per disturbi dell’umore e un aumento del rischio suicidario, specialmente nei pazienti con BD.
I pazienti con storia di abuso sessuale presentavano un decorso clinico più grave, con esordio più precoce del disturbo dell’umore, in particolare i pazienti con BD, e un menarca leggermente anticipato nelle donne. L’abuso sessuale era associato a una maggiore ricorrenza degli episodi dell’umore, sia depressivi che (ipo)maniacali, e a una percentuale maggiore di tempo trascorso in stato maniacale durante il periodo di follow-up. Inoltre, l’abuso sessuale era correlato a maggiore familiarità per disturbi psichiatrici, in particolare in pazienti con BD, e a un incremento del rischio suicidario. Infatti, il rischio di suicidio tra i parenti di primo grado era 1,96 volte maggiore nei soggetti con abuso sessuale. Inoltre, i soggetti stessi avevano una probabilità 1,73 volte superiore di comportamenti suicidari e una probabilità 2,19 volte maggiore di tentativi di suicidio violenti.
Al contrario, sebbene l’abuso fisico fosse associato al BD, non mostrava lo stesso incremento nella gravità o nella ricorrenza della malattia, come nel caso di abuso sessuale. Tuttavia, era comunque correlato a una maggiore incidenza di disturbi dell’umore in famiglia e a un elevato rischio di comportamenti suicidari, sebbene meno pronunciato rispetto all’abuso sessuale. I partecipanti con una storia di abuso fisico (33,8%) avevano 2,49 volte più probabilità di aver subito anche abuso sessuale rispetto a quelli senza abuso fisico. Inoltre, altri risultati sono stati:
- prevalenza familiare di malattia psichiatrica: 1,18 volte più alta;
- rischio di disturbi dell’umore in famiglia: 1,33 volte più alto;
- rischio di BD familiare: 1,64 volte più alto;
- comportamenti suicidari: 32,1% (1,83 volte superiore rispetto ai non abusati), similmente a quanto osservato nel caso di abuso sessuale;
- diversamente dal caso di abuso sessuale, l’abuso fisico era meno associato a disturbi psichiatrici co-occorrenti, specialmente sindromi ansiose.
Impatto del “doppio abuso”
L’effetto combinato di abuso sessuale e fisico, definito "doppio abuso", era particolarmente preoccupante, risultando associato al più alto rischio di comportamenti suicidari: 48,5% dei pazienti con doppio abuso ha riferito atti suicidari, significativamente più alto rispetto al 31,1% di coloro con una sola forma di abuso. La prevalenza delle diverse forme di abuso era così distribuita: abuso sessuale: 16,2%; abuso fisico: 11,9%; doppio abuso: 5,15%. Comunque, paragonando individui con un solo tipo di abuso (sessuale o fisico) con individui con entrambi gli abusi, non sono state evidenziate differenze per le variabili: sesso, diagnosi, età attuale, età all’esordio del disturbo, né per le variabili di valutazione della morbidità (episodi per anno o percentuale di tempo in stato di malattia).
Comportamenti suicidari e abuso
Il comportamento suicidario era più comune tra coloro che avevano subito entrambe le forme di abuso (48,5%), con un rischio maggiore nei pazienti BD rispetto ai MDD, ed era inoltre associato a: esordio più precoce del disturbo; diagnosi di BD più che di MDD; “doppio abuso”; livelli maggiori di depressione al momento della presa in carico.
Limiti dello studio
Gli autori riconoscono alcune limitazioni, come il possibile bias di memoria e l’assenza di strumenti psicometrici per valutare la gravità dell’abuso, che potrebbero influenzare la precisione dei risultati.
Conclusioni
Lo studio conferma e approfondisce le evidenze precedenti che collegano l’abuso sessuale e fisico precoci ai disturbi dell’umore. Tra i punti di forza della ricerca vi sono: l’ampio campione, il lungo periodo di follow-up e il fatto che le valutazioni siano state condotte dallo stesso esperto. Lo studio suggerisce che il trauma infantile possa alterare lo sviluppo cerebrale - specialmente nelle aree coinvolte nella regolazione emotiva, come amigdala, ippocampo e corteccia prefrontale -, aumentando la vulnerabilità ai disturbi dell’umore. In individui con storia di abuso, tali modifiche a livello neurobiologico possono accrescere il rischio di sviluppare disturbi dell’umore e contribuire alla manifestazione di un decorso cronico e severo della malattia. Lo studio mostra un’associazione più forte fra abuso sessuale e BD, rispetto al MDD, suggerendo che l’abuso sessuale rappresenti tanto un precursore quanto un fattore di rischio per il BD. L’abuso può essere associato a disturbi psichiatrici non riconosciuti, in particolare BD, in famiglia. L’abuso sessuale era più frequente fra le donne e associato con una ricorrenza del disturbo più severa, con maggiore frequenza di episodi depressivi ed (ipo)maniacali. Ciò può essere dovuto a cambiamenti nelle strutture e funzioni cerebrali causate dall’abuso, come alterazioni a carico dell’amigdala, ippocampo e corteccia prefrontale. Tali modifiche possono rappresentare sia meccanismi protettivi sia fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi dell’umore. Lo studio suggerisce, inoltre, un meccanismo bidirezionale tra abuso e BD, per cui l’abuso può stimolare lo sviluppo precoce del BD, ma può essere anche la conseguenza di comportamenti abusanti da parte dei familiari, probabilmente spesso non diagnosticati né trattati.
Raccomandazioni per la ricerca futura
Lo studio sottolinea la necessità di ulteriori studi adeguatamente disegnati al fine di esplorare: a) il trattamento trauma-informed; b) interventi su misura per individui con storia di abuso; c) la loro efficacia nel ridurre il rischio di suicidio e nel migliorare gli esiti nei pazienti con disturbi dell’umore e storia precoce di abuso, specialmente quelli con storia di “doppio abuso”. Inoltre, i risultati suggeriscono un potenziale nesso familiare fra disturbi dell’umore e probabilità di sperimentare o perpetrare un abuso, sottolineando la complessa interazione fra genetica, ambiente familiare ed esperienze traumatiche precoci, nello sviluppo e nel decorso dei disturbi dell’umore.
References
Agnew-Blais, J., Danese, A., 2016. Childhood maltreatment and unfavorable clinical outcomes in bipolar disorder: systematic review and meta-analysis. Lancet Psychiatry. 3(4), 342–349.
Babineau, V., McCormack, C.A., Feng, T., Lee, S., Berry, O., Knight, B.T., et al., 2022. Pregnant women with bipolar disorder who have a history of childhood maltreatment: intergenerational effects of trauma on fetal neurodevelopment and birth outcomes. Bipolar Disord. 24(6):671–682.
Cay, M., Gonzalez-Heydrich, J., Teicher, M.H., van der Heijden, H., Öngür, D., Shinn, A.K., Upadhyay, J., 2022. Childhood maltreatment and its role in the development of pain and psychopathology. Lancet Child Adolesc Health. 6(3):195–206.
Duarte, D., Belzeaux, R., Etain, B., Greenway, K.T., Rancourt, E., Correa, H., et al., 2020. Childhood-maltreatment subtypes in bipolar patients with suicidal behavior: systematic review and meta-analysis. Braz J Psychiatry.
Hogg, B., Gardoki-Souto, I., Valiente-Gómez, A., Rosa, A.R., Fortea, L., Radua, J., et al., 2023. Psychological trauma as a transdiagnostic risk factor for mental disorder: an umbrella meta-analysis. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci. 273(2), 397–410.
Kang, W., Kang, Y., Kim, A., Kim, H., Han, K.M., Ham, B.J., 2023. Gray and white matter abnormalities in major depressive disorder patients and its associations with childhood adversity. J Affect Disord. 330, 16-23.
Miola, A., Tondo, L., Salvatore, P., Baldessarini, R.J., 2022. Factors associated with onset-age in major affective disorders. Acta Psychiatr Scand. 146(5), 456–467.
Palmier-Claus, J.E., Berry, K., Bucci, S., Mansell, W., Varese, F., 2016. Relationship between childhood adversity and bipolar affective disorder: systematic review and meta-analysis. Br J Psychiatry. 209(6), 454–459.
Teicher, M.H., Samson, J.A., 2016. Enduring neurobiological effects of childhood abuse and neglect. J Child Psychol Psychiatry. 57(3), 241–266.
Teicher, M.H., Samson, J.A., Anderson, C.M., Ohashi, K., 2016. Effects of childhood maltreatment on brain structure, function and connectivity. Nat Rev Neurosci. 17(10), 652–666.
Wrobel, A.L., Jayasinghe, A., Russell, S.E., Marx, W., Alameda, L., Dean, O.M., et al., 2022a. Influence of childhood trauma on the treatment outcomes of pharmacological and/or psychological interventions for adolescents and adults with bipolar disorder: systematic review and meta-analysis. J Affect Disord. 296(1), 350–362.
Wrobel, A.L., Köhler-Forsberg, O., Sylvia, L.G., Russell, S.E., Dean, O.M., Cotton, S.M., et al., 2022b. Childhood trauma and treatment outcomes during mood-stabilizing treatment with lithium or quetiapine among outpatients with bipolar disorder. Acta Psychiatr Scand. 145(6):615–627.