Cos'è un Trauma?

Cosa intendiamo per trauma psicologico?

tràuma s. m. [dal gr. τραῦμα (-ατος) «ferita»] (pl. -i). – 1. In medicina, lesione prodotta nell’organismo da un qualsiasi agente capace di azione improvvisa, rapida e violenta. 2. a. In psicologia e in psicanalisi, t. psichico, turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva. b. estens. e fig. Grave alterazione del normale stato psichico di un individuo, conseguente a esperienze e fatti tristi, dolorosi, negativi, che turbano e disorientano.

Nella storia della psicopatologia sono state date numerose definizioni di trauma psicologico e lo stesso studio del trauma e delle sue conseguenze psichiche è stato oggetto di continua ricerca, proprio nel tentativo di riformulare e ridefinire le categorie diagnostiche e i sintomi riconducibili ad eventi avversi. In generale possiamo definire il trauma psicologico, come la conseguenza di un evento fortemente negativo e minaccioso per la vita, che genera una "frattura" emotiva nell'individuo e/o nella comunità che lo vive, tale da minare il senso di stabilità, di sicurezza, di identità e di continuità fisica e psichica della persona o delle persone che si sono trovate ad affrontarlo.

In psicotraumatologia: 

"Per trauma in psicopatologia intende un’esperienza minacciosa estrema, insostenibile, inevitabile, di fronte alla quale un individuo è impotente." (Hermann, 1992b; Krystal, 1988; Ven der Kolk, 1996)

Il Manuale Diagnostico del Disturbi mentali (DSM V):

"La sofferenza psicologica che segue l'esposizione ad un evento traumatico o stressante è molto variabile. E' chiaro tuttavia che molti individui che sono stati esposti mostrano un fenotipo in cui, piuttosto che sintomi basati sull'ansia o sulla paura, le caratteristiche cliniche più evidenti sono: sintomi anedonici e disforici, sintomi di rabbia e aggressività esternalizzate o sintomi dissociativi. A causa della variabilità di tali manifestazioni, i disturbi conseguenti a traumi emotivi sono stati raggruppati in una categoria a parte: Disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti."

In particolare, nel Disturbo da stress Post Traumatico, la condizione di trauma psicologico - inteso come causa dei sintomi post traumatici - viene definita come: un evento che espone la persona a morte o ad una minaccia di morte, grave lesione oppure violenza sessuale in uno o più dei seguenti modi: 

1) fare esperienza diretta dell’evento

2) assistere a un evento traumatico accaduto ad altri

3) venire a conoscenza di un evento traumatico accaduto a un membro della famiglia oppure a un amico stretto. In caso di morte o minaccia di morte, l’evento deve essere stato di natura accidentale o violenta;

4) fare esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli crudi dell’eventi traumatico (es: primi soccorritori che raccolgono resti umani, agenti di polizia ripetutamente esposti a dettagli sugli abusi dei minori,…)

Rientrano in questa categoria: abuso sessuale, aggressione, lutto, incidente, malattia, calamità naturali.

Non tutti gli eventi negativi sono traumatici e non tutti gli eventi traumatici generano sintomi post-traumatici e sofferenza psicologica intensa. Tuttavia quando alcuni eventi espongono l'individuo alla minaccia di vita, si possono innescare delle risposte fisiologiche di difesa che restano attive più del necessario e lasciano l'individuo "bloccato" nel tempo del trauma e "costretto" a riviverne le sensazioni, le emozioni e i pensieri, fino a perdere talora il contatto con il presente. Qui può avvenire la "frattura" dell'identità, l'interruzione della narrazione di sè tra un passato presente e futuro.

Come riconoscere i sintomi di DSPT?

I sintomi del DSPT riguardano soprattutto l'evento singolo vissuto e sono il risultato dell'impossibilità della mente di elaborare il ricordo in modo funzionale e collocarlo nella memoria semantica e autobiografica. Il risultato è che molti frammenti del ricordo non sono integrati e continuano a riaffiorare alla mente in modo frammentato, facendo sentire la persona ancora in pericolo nel presente, quando il pericolo è ormai passato.

I 3 cluster di sintomi più frequenti riguardano:

1) sintomi di evitamento (tentativi di evitare di pensare all'evento, di rievocare elementi essenziali del ricordo, di trovarsi nel luogo dell'evento o in luoghi che lo ricordano,..)

2) sintomi intrusivi (immagini e flshback dell'evento, pensieri ricorrenti e intrusivi su evento, intensa o prolungata sofferenza psicologica all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che ricordano l’evento, marcate reazioni fisiologiche a fattori scatenanti

3) sintomi di iperarousal fisiologico (comportamento irritabile o esplosioni di rabbia, comportamento spericolato o autodistruttivo, Ipervigilanza, Esagerate risposte di allarme, Problemi di concentrazione, Difficoltà relative al sonno)

4) alterazioni negative del pensiero e delle emozioni (amnesia verso parti importanti dell’evento, Persistenti, pervasive ed esagerate convinzioni negative relative a se stessi, agli altri o al mondo, Persistenti e distorti pensieri di colpa e responsabilità verso l’evento o le conseguenze dell’evento, Marcata riduzione di interesse verso attività significative, sentimenti di distacco ed estraneità verso gli altri, Persistente incapacità a provare emozioni positive).

 

“Quando non è possibile resistere né fuggire, il sistema umano di auto-difesa viene sopraffatto e si disorganizza. Ogni aspetto della normale risposta al pericolo, avendo perso la sua utilità, tende a permanere in una modalità alterata ed amplificata per molto tempo dopo che l’effettiva situazione di pericolo è terminata”. Judith Herman, 1992

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