Estate 2021: in equilibrio tra libertà, cura di sé e presenza
di Annalisa Di Luca e Camilla Marzocchi
Ecco, ci siamo: è iniziata l'estate, la seconda dell'era COVID.
Il desiderio è che tutti possano usare al meglio le possibilità che si offrono, di stare fuori all'aperto, di riposare di più e ancora meglio nei periodi di vacanza.
Dopo mesi di immobilità e isolamento, è importante tornare a dare spazio all'esplorazione, in tutti i modi possibili e sicuri che abbiamo a disposizione. Oltre alla necessaria ricerca di sicurezza è importante infatti ricordare che la mente e il corpo hanno in sé una fortissima e innata spinta ad esplorare, che è altrettanto importante provare a soddisfare con ogni gesto possibile e nei limiti delle nostre possibilità: tornare a spaziare fuori dal quotidiano, guardare lontano, camminare sentieri sconosciuti, respirare luoghi nuovi, stupirci, incontrare, insomma tornare a muoverci in sicurezza nel mondo e ri-trovare quello che abbiamo dovuto mettere da parte in questi mesi. Siamo fortunati perché la nostra nazione è ricca di luoghi incantevoli in cui riscoprire le esperienze che nutrono l'umano, quindi intanto buona esplorazione a tutti!
Accanto a questo, crediamo anche che questa estate 2021 sia un'opportunità importante per continuare a prenderci cura di noi stessi e dare un senso a questa ritrovata libertà, assaporandone con calma le sensazioni, le emozioni e i significati. Siamo forse più consapevoli della scorsa estate, alcuni più feriti, altri più spaventati o più stanchi, ma tutti portiamo molte tracce nel corpo e nella mente dei mesi duri che abbiamo attraversato e che hanno dato fondo alle nostre risorse di resilienza e forza.
Come associazione AISTED abbiamo preparato nei mesi scorsi un secondo ebook a tema “Stabilizzazione: navigare in sicurezza le onde del trauma”, che speriamo possa essere di inspirazione e supporto ai prossimi mesi e perché no una nutriente lettura estiva per orientarci a promuovere la salute e il necessario recupero di energie per affrontare il prossimo autunno.
Per chi ha a che fare con il trauma e la dissociazione - che si tratti di persone che si rivolgono a noi dopo vite complesse oppure di noi terapeuti che, seduti più o meno comodamente, abbiamo il provilegio di ascoltare e conoscere queste storie - ha forse un valore speciale poter improntare questo periodo avendo chiare quali possono essere delle risorse "riparative"- le self care strategies - che possiamo mettere un campo in modo mirato.
"Medice, cura te ipsum" dicevano i latini.
Questa pandemia ha spinto ancora di più a riflettere sul legame tra salute fisica e salute mentale e ha messo in evidenza come in realtà siano aspetti della vita strettamente interconnessi e capaci di comunicare tra loro in modo efficace, se messi nelle giuste condizioni emotive.
Quindi, proprio come si potrebbe aver bisogno di far riposare il corpo quando abbiamo il raffreddore o ci si sentiamo affaticati, "stressati" o ansiosi, dopo questo periodo così intenso potrebbero presentarsi molti segnali che possiamo imparare a cogliere, anziché spegnere, per prenderci più cura di noi (e non meno) proprio perchè siamo più liberi: perdita di energia, tensione o dolori nel corpo, problemi di stomaco, difficoltà di concentrazione, insonnia, irritabilità, insofferenza, ansia generalizzata. Come possiamo averne cura in modo intenzionale anche in vacanza?
Alcune sollecitazioni che ci piace condividere con voi.
Il rapporto con l'acqua.
L'acqua ha diverse proprietà che possono avere un effetto calmante sul corpo e sulla mente.
Un caso di studio pubblicato nel British Medical Journal Case Reports suggerisce che il nuoto in acque libere e fredde potrebbe aiutare le persone depresse a rinunciare ai farmaci e a vivere una vita più felice. La possibilità concreta di nuotare all'aperto non deve farci dimenticare la bontà di cose più semplici, come fare un bagno caldo o rinfrescarsi sotto la doccia, tutte azione che possono rilassare il corpo e stimolare il flusso sanguigno. Sappiamo che una buona circolazione aiuta il corpo a funzionare al meglio e la mente a recuperare lucidità, presenza e freschezza. L'alternanza tra acqua più calda e più fredda nella doccia potrebbe ottenere questi benefici in pochi minuti. Anche tenere in mano dei cubetti di ghiaccio e lasciarli sciogliere a contatto può essere un modo più intenso ma molto valido per riportarsi ad uno stato di calma e rilassamento.
Il rapporto con la natura.
Dopo i vari lockdown può sembrare davvero più facile e protettivo finire per passare più tempo sul telefono o sui device, connetterci con “tutto” dal nostro divano e restare in casa.
Tuttavia molte persone trovano che trascorrere del tempo nella natura sia una parte davvero importante della loro routine di cura di sé. Per alcuni la natura aiuta ad essere più consapevoli e ad apprezzare la vita, per altri a recuperare una visione più ampia e panoramica della vita “al di fuori” della propria testa e dei propri pensieri e per alcuni semplicemente trovano che l'aria fresca li aiuta a rilassarsi.
Per ognuno di noi, che si trovi in città o immerso nella natura, potrebbe essere di stimolo trovare un angolo della giornata in cui cercare questo contatto e scoprire cosa funziona per sé e cosa no. Esplorare alcune possbilità può includere cose molto semplici come fare passeggiate, trascorrere del tempo al parco sotto casa o in spiaggia o in montagna, coltivare piante e molto altro. Quello che è certo è che il contatto diretto con gli elementi della natura – aria, acqua, terra – in ogni sua forma può generare in tutti un immediato senso di radicamento e presenza, qualità che spesso perdiamo nei nostri pensieri più inclini a spostarci continuamente tra passato e futuro. In entrambi i casi raramente siamo presenti a noi stessi e alle risorse intorno.
Ecco, la presenza nel “qui ed ora” e quanto di più prezioso abbiamo – soprattutto nei momenti di difficoltà - per predisporre la mente e il corpo a contattare più facilmente le proprie risorse interne e a sentire e percepire in modo integrato la realtà, almeno per qualche momento della giornata.
La relazione con gli altri.
La pandemia ci ha chiesto isolamento. Stare per conto proprio può essere diventato una specie di bisogno.
Ed ora quando ci sentiamo stanchi, provati o giù di morale, ansiosi, può essere davvero facile smettere lentamente di uscire e rinunciare a vedere i propri amici come prima. Per alcuni può essere davvero utile provare a rompere questa abitudine a “ritrarsi” e tornare a trascorrere intenzionalmente più tempo con gli amici e le persone care, nella consapevolezza che non sarà subito facile o piacevole, come invece la narrazione generale ci rappresenta. Bello sì, non subito facile.
Nella realtà emotiva della fase che stiamo vivendo abbiamo tutti bisogno di ri-esporci gradualmete alla socialità diretta, non più mediata da schermi e tastiere, e non è un processo così lineare e banale: riabituarci alle voci e ai rumori, allo sguardo dell'altro, alle parole e ai suoi gesti particolari, risintonizzarci al dialogo diretto, all'ascolto, al confronto, alla mediazione, talora al conflitto, e a tutto ciò che rende le relazioni umane incredibilmente ricche e nutritive.
E' normale sentirci tutti con uno strato di pelle più sottile, con confini emotivi più fluttuanti, più vulnerabili e sensibili ad ogni variazione esterna. E' normale persino essere cambiati profondamente e lasciarsi il tempo di ri-conoscersi con gli amici di sempre.
E' molto importate tornare a sentire questa naturale vulnerabilità tipica delle relazioni umane. Diamoci tempo di riscoprire cosa comporta davvero parlarsi e raccontarsi.
Relazione con il proprio corpo.
Tutto quello di cui si è parlato fino ad ora ha come protagonista principale il nostro corpo. Ma è indiscutibile che nell'approccio al trauma è necessario non trascurare se non addirittura partire da esso per migliorare il nostro benessere.
Facendo un affondo potremmo quindi aggiungere alcune ulteriori considerazioni di base:
- sappiamo che le tecniche di respiro, meditazione, consapevolezza e rilassamento possono aiutarci e ridurre lo stress e l'ansia, anche di fronte ad un trauma sub acuto come in questa pandemia. (trovate una ricca disamina di tecniche esperienziali nel nostro ebook). Se durante l'anno non siamo riusciti a praticarle con costanza, potremmo usare le vacanze per inserirle in maniera più efficace nella nostra routine. Non siamo critici con noi stessi e sul tempo “perso” nei mesi scorsi, non per tutti è stato possibile usare il tempo “vuoto” per questo, non per tutti è stato facile gestire l'isolamento. Non è mai tardi per prendersi cura di sé e mai soprattutto inutile anche per pochi minuti al giorno.
- ricordiamoci di non sottovalutare l'importanza del sonno e del cercare di mantenere una buona routine nei tempi di riposo e recupero, un'alterata qualità del sonno ha effetti diretti sulla salute fisica e mentale:
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anche in vacanza che possiamo continuare a occuparci della nostra salute attraverso il cibo: mangiare riso, avena e latticini può produrre sostanze chimiche che aumentano il nostro desiderio di dormire
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ricordiamoci che oltre all'ovvia caffeina, in termini di cibi e bevande da evitare sono tutte le sostanze ricche di zuccheri che possono tenere svegli se consumati a fine giornata e che un pasto abbondante dopo metà serata può anche impedire di dormire pacificamente
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ricordiamoci che nonostante possa farci sentire rilassati e possa aiutarci a prendere sonno, in verità è l'alcol spesso compromette la qualità del sonno e rende più probabile che ci si svegli durante la notte poiché fa sentire disidratati.
Insomma ...ci sarebbero ancora tante riflessioni, ma se vorrete potrete trovare molti spunti nell'ebook AISTED da leggere e condividere con chi volete.
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Vi invitiamo a vivere un'estate nutritiva e divertente, in cui provare tutti a restare in ascolto di noi stessi e degli altri, per darci il tempo e lo spazio necessari a costruire un nuovo equilibrio tra esplorazioni, cura di sé e connessione - quella vera! - con gli altri che vorremo accanto a noi!
Buone vacanze a tutti da AISTED!